Il motore di ricerca Qwant arriva anche in Italia. Un nuovo modello per fare le ricerca che si differenzia da Big G per la qualità. Diciamo che l’obbiettivo di Qwant è questo.
Sommario
Qwant: scopriamo di cosa si tratta.
Il motore di ricerca Qwant, nasce in Francia, è da oggi ha messo piede con la sua nuova sede a Milano. La mission del progetto, data l’evoluzione esponenziale della necessità delle persone allo stare connesso in rete è la privacy, a cui si è aggiunto il tema dell’affidabilità e imparzialità delle informazioni o bufale che girano sulla rete.
Qwant è stato definito, alla sua presentazione, un motore di ricerca che oltre alle sue particolari funzionalità sulla privacy etico ed efficiente; in grado di garantire risultati di ricerca imparziali.
Infatti, è possibile effettuare ricerche sul sito dissociando il proprio indirizzo IP dalla ricerca stessa, in modo da non raccogliere dai personali e anonimizzare la ricerca. Invece per usufruire di funzionalità più avanzate dovrete registrarvi e quindi, necessariamente, saranno richiesti i dati personali.
Si ok, fa belle cose il nuovo motore di ricerca Qwant ma capiamo come protegge la privacy delle persone.
Il proprio funzionamento si basa su alcuni pilastri fondamentali: non vengono utilizzati cookie, sistemi di tracciamento e qualsiasi altro strumento che potrebbe raccogliere le informazioni delle persone.
Qwant segue il Codice Privacy approvato nel 2003 e in aggiunta si astiene dall’ottenere dati di cui non ha bisogno. Nel caso in cui raccoglie informazioni personali avverte immediatamente l’utente, ma non le utilizza per scopi promozionali e non le rivende a società di terze parti.
Le ricerche effettuate tramite Qwant non vengono salvate in una cronologia e vengono immediatamente anonimizzate tramite dissociazione dall’indirizzo IP.
Per garantire la massima protezione ai propri utenti, Qwant mette a disposizione anche un servizio Privacy con a capo un Responsabile per la protezione dei dati che cura i rapporti con il Garante della Privacy.
Infine, Qwant utilizza il protocollo di accesso https (per intenderci la sigla che precede l’URL) che garantisce la massima riservatezza sui propri dati e sulle proprie abitudini online.
Come guadagna il motore di ricerca Qwant?
Il sistema di finanziamento di Qwant si basa sulle pubblicità “etiche”, su un negozio digitale di musica e giochi e su un portale di acquisti online. L’azienda francese assicura che le pubblicità che vengono mostrate non inficiano l’usabilità del sito e sono basate solamente sugli interessi degli utenti.
Conclusione
Di motori di ricerca c’è ne sono a decine e tutti avevano promesso di essere meglio di Google ma quelli che riescono a conquistare una piccola fetta di mercato si possono contare sulle dita di una mano.
Staremo a vedere!