Donald Trump sceglie WordPress per il restyling del sito della Casa Bianca. Si è vero hai capito bene, anche il nuovo presidente ha scelto di utilizzare WordPress per sostituire il vecchio cms Drupal scelto da Obama durante gli anni della sua legislatura.
Sommario
Donald Trump sceglie WordPress
Sicuramente ti stai chiedendo ma cosa diavolo scrive nei post? Non ti preoccupare è successo anche a me, quando ho trovato in rete un articolo che parlava del nuovo sito della Casa Bianca. Incuriosito, l’ho aperto ed effettivamente stava dicendo la verità! Cavolo!
Ho aperto il sito della Casa Bianca, l’ho analizzato ed effettivamente utilizzava il nostro caro CMS. Per fortuna non utilizzava un Composer ma un template costruito ad hoc. E’ bravo a Donald Trump che ha scelto WordPress.
Donald Trump sceglie WordPress: perchè?
Già dal 2009 l’ex presidente Barak Obama scelse di ristrutturare il sito della White House, la scelta ricadde su Drupal che in quel periodo aveva ricevuto anche una discreta attenzione dai parte dei media perché era l’apertura ai più alti livelli per il mondo dell’Open Source.
Invece, lo scorso 5 dicembre, l’amministrazione di Donald Trump ha deciso di aggiornare il sito della Casa Bianca con WordPress (sul quale gira anche Macity, per intendersi), non c’è stata attenzione della stampa né particolare enfasi da parte dell’amministrazione Trump. Una scelta quasi tecnica, che è stata notata però dai curiosi che guardano i codici sorgenti dei siti istituzionali e si sono accorti che il sito della Casa Bianca è indubitabilmente costruito sopra il motore open.
La ragione principale, secondo Washington Examiner, è che WordPress costa meno: un risparmio di tre milioni di dollari all’anno.
WordPress è diventato lo standard di fatto per tantissimi siti web, infatti in questo blog parliamo solo di WP, portando con sé una percentuale crescente dei contenuti internet, al punto che il suo funzionamento corretto è critico per circa un terzo della rete che si può leggere.
Conclusioni
Donald Trump sceglie WordPress e non poteva fare peggio. Notevoli i vantaggi con gli ultimi aggiornamenti che hanno introdotto ad esempio una forma di aggiornamento automatico che, da un lato aiuta a difendersi dai bug e dalle vulnerabilità del software server-side, ma dall’altro sono la dannazione per i sistemisti, che devono combattere con una legione di plug-in spesso incompatibili e customizzazioni che non funzionano più. Ma una alternativa dello stesso livello, sino ad ora, a quanto pare non esiste.